Il racconto in sorso del Valdobbiadene Docg Sui lieviti Brut Nature 2020 della cantina La Farra è quello dell’autenticità del territorio dal quale nasce.
La Glera, qui, proviene da vigneti scoscesi, abbastanza maturi visto che parliamo di circa 30 anni di vita, baciati dal sole, nell’alta collina di Farra di Soligo in località Collagù e San Gallo (180/300m.slm). La matrice materica è quella di un conglomerato con un sedime argilloso-calcareo poco profondo.
Il passaggio succesivo? Beh parliamo della vinificazione, fatta in bianco, con pressatura soffice a temperatura controllata, con delicata fermentazione, e successiva conservazione in acciaio inox per 6 mesi.
Questa introduzione potrà sembrare la classica e ormai ripetuta sequenza di narrazione tecnico-enologica, ma così non è. Perché parlare di come il vino nasce, si sviluppa e poi riposa nel vetro significa conoscerne le peculiarità gustative che poi ci ritroveremo al sorso. Non è una leziosità, quindi, ma un pre-requisito fondamentale per comprendere la semantica che ci ritroveremo nel calice. Sono le specifiche della “carta d’identità” enoica del vino. Ecco quindi che la presa di spuma avviene in bottiglia senza sboccatura. Il vino rifermenta naturalmente in bottiglia, al termine, si affina con i lieviti presenti in bottiglia per almeno 6/8 mesi.
Partiamo col dire che questo è un prodotto elegante, non banale e soprattutto non ha nulla a che fare con l’immediata semplicità.
Anzi.
C’è una bellissima, fragrante ed effervescente vivacità.
Questo è un sorso che già brilla di un suo giallo paglierino con bollicine fini e persistenti.
Al naso appare immediato l’imprinting della freschezza della panificazione, della florealità e della frutta gialla. Magari potremmo pure immedesimarci, se chiudessimo un attimo gli occhi prima di baciare la lamina di silicio e ossigeno, di ritrovarci in un campo di fiori gialli delle Prealpi, in primavera con in mano una rosetta appena sfornata.
Il sorso è immediato, verticale e solleticante. Croccante e cremoso. Frutta a polpa gialla non matura, florealità e quella spiccata e piacevole chiusura amaricante, con sferzate ancora di freschezza acidula, lasciano il palato pulito e pronto per un nuovo sorso.
Per trovare la migliore catarsi potremmo accompagnare il sorso da quella rosetta alpina magari farcita con Mortadella di Bologna Igp, granella di pistacchio, burrata di Andria e olio extravergine di oliva di Brisighella. Per chi vuole invece provare emozioni d’abbinamento più iodate, e quindi con l’occhio e il palato rivolto all’Adriatrico, allora il suggerimento è quello di alternarno a una bella e gustosa Frittura di Paranza!
A Farra di Soligo, nel cuore delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, nasce questo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Sui lieviti Brut Nature 2020, rifermentato in bottiglia senza sboccatura ad opera dell’azienda La Farra. Un ritorno alle origini e alla forma tradizionale di produzione del vino più bevuto al mondo al quale la cantina ha voluto dare la propria interpretazione. Armonioso, gradevole e longevo, “Sui lieviti” Brut Nature è frutto della passione e della dedizione dei fratelli Innocente, Adamaria e Guido Nardi che mostrano così un’altra interessante sfaccettatura del Valdobbiadene Prosecco Superiore.