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Lessini Durello doc Brut di Gianni Tessari: il respiro della fragranza e dell’eleganza fatta sorso

Prosegue il viaggio in terra di Lessinia. Questa volta siamo approdati in Val d’Alpone (Verona), da Gianni Tessari. Qui, nelle cave sotterranee della cantina, per tre anni affina e cresce il Lessini Durello Brut. Il Metodo Classico, etichetta d’entrata della cantina, è figlio della paziente perseveranza del tempo.

Non solo quello lineare ma anche meteorologico. Qui, infatti, alle porte delle Alpi i terreni vulcanici, ricchi di sostanze minerali, il clima fresco e la decisa escursione termica plasmano e timbrano i grappoli della Durella al fine di presentarsi nella sua veste più croccante e verticale: quella del perlage.


Abbiamo quindi testato il vino con cui il territorio si presenta nella sua essenza elementare.

Un sorso cremoso e suadente che solletica il palato.
Poi arriva la complessità. Quella della polverosa mineralità si accompagna alla classica sensazione di panificazione, più tostata che croccante. Una orrizzontalità di gusto che si abbraccia al frutto vibrante e agrumato, più tendente al rosa che al giallo, variando, in filigrana, su una fresca tropicalità. Non mancano richiami floreali di campo che si chiudono su una netta e non disturbante mandoraltura acerba. Il tutto sostenuto da un’acidità e freschezza complessiva che lascia il palato e lo spirito elegantemente puliti.

Questo vino è perfetto come compagno per aperitivi di finger food, carnosi e di mare, ma trova la sua affinità elettiva per eccellenza se portato al cospetto di crostacei, d’Adriatico e non solo.

Ah, mi raccomando, da servire a non più di 6°C.

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