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Al salmone ci pensa Cami: Agroittica, Foodlab, Sicily Food e Starlaks creano il Consorzio Affumicatori maestri italiani

Tutelare la filiera e il consumatore amante dei gusti del mare è l’imperativo del Consorzio Affumicatori Maestri Italiani. Al salmone ci pensa Cami: Agroittica Lombarda del bresciano Foodlab del parmense, Sicily Food dell’agrigentino e Starlaks del novarese, danno vita a questo nuovo Consorzio.

Al salmone ci pensa Cami


Il motivo di questa iniziativa collettiva è quello di continuare a portare avanti le policies aziendali di rispetto del consumatore, passione per la qualità e massima attenzione ai più alti standard qualitativi lungo tutte le singole fasi della produzione.
Oggi, è un dato di fatto, l’offerta a scaffale è ampia e spesso le etichette dei prodotti esposti sono incomplete e fuorvianti. La sfida del neonato Consorzio è quella di fornire al consumatore tutte le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente il salmone che acquista.

Nel loro insieme le quattro realtà danno impiego a più di 500 persone, garantiscono una lavorazione di più di 10.000 tonnellate di pesce annue e agiscono in sintonia con le rispettive comunità locali.

La visione comune è quella di promuovere il salmone e le altre specialità ittiche affumicate come alimenti sani, nutrienti e di qualità.
A prendere le redini di Cami è Gianpaolo Ghilardotti di Foodlab e vice presidente Riccardo Massetti di SQS Network di Coccaglio (Brescia).

Gli obiettivi del Consorzio

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Preservare e valorizzare la produzione di salmone affumicato in Italia
Promuovere il consumo di salmone di qualità, alimento premium dal punto di vista nutrizionale;
Accrescere la consapevolezza fra i consumatori che la lavorazione italiana dei prodotti di riferimento è sinonimo di garanzia del rispetto delle migliori prassi di produzione e igieniche
Aiutare il consumatore a destreggiarsi tra etichette, brand, indicazioni.

Il vero salmone affumicato italiano

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Al fine di avere una base comune e garantire livelli di qualità e sicurezza, i soci hanno deciso di apportare sulle etichette delle confezioni il marchio del Consorzio. Il vademecum è chiaro. La lavorazione deve essere effettuata in Italia, la salatura deve essere rigorosamente a secco, senza iniezione di salamoia, per il pescato, c’è l’obbligo di dichiarare zone di pesca e relative certificazioni di sostenibilità mentre per quello allevato il prodotto deve seguire le norme relative al benessere animale. Ma non solo la tracciabilità e la certificazione, così come l’etichettatura devono essere chiare e verificabili

Il presidente Gianpaolo Ghilardotti

Il nostro intento è di essere un supporto continuo al consumatore, ai buyers e agli operatori sia per la Gdo che per l’Horeca in un mercato in cui le regole sono spesso poco chiare. Vogliamo offrire una maggior tutela e una nuova leggibilità a un settore Italiano virtuoso ma spesso poco e mal conosciuto. Siamo da decenni parte integrante del patrimonio ittico/enogastronomico d’Italia e oggi ci sentiamo pronti ad accompagnare e guidare i nostri consumatori con una voce nuova e autorevole”.

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