Uno spumante d’Aglianico del Vulture firmato da Cantina di Venosa. E’ questa una delle sorprese che ho avuto la fortuna di assaggiare durante un press tour in Basilicata. Si tratta di un Rosè Pas Dosè. Questo è il Tansillo, ultimo arrivato alla Cantina di Venosa. Un metodo classico che dimostra la versatilità del vitigno principe di questo territorio, l’Aglianico. Siamo a Venosa, meravigliosa testimonianza d’antico, che spunta dalle basse pendici del Vulture, da terreni d’origine vulcanica.
Uno spumante emozionante e sincero. Una carezza di perlage e timbrica fiera. Un sorso elegante e fine che nasce da vigne coltivate a spalliera tra i 500 e i 550 metri slm nella parte nord orientale della provincia di Potenza. Qui le rese basse di 80-100 quintali/ettaro, per un totale di 3.500 piante di 10-20 anni d’età, il clima assolutamente particolare in cui i venti costanti impediscono l’insorgere delle più tradizionali malattie della vite, un terreno ricchissimo di minerali e una escursione termica favorevole al fissaggio dei marcatori aromatici del vitigno sono gli ingredienti fondamentali per questo assoluto capolavoro enoico che riposa sui lieviti in bottiglia per almeno 36 mesi. Per fortuna ci sono alcune migliaia di bottiglie che stanno per raggiungere anche i 48 mesi e altre che forse arriveranno ai 60. Garantiamo che saranno certe sorprese in fase di sboccatura.
«La nostra gamma di vini si amplia con una nuova etichetta che esprime la forza, il carattere e la versatilità di un grande vitigno, È la varietà principe del Vulture, un simbolo della nostra viticoltura e soprattutto di Cantina di Venosa, un modo da parte nostra di rappresentare un’uva in tutte le sue possibili espressioni all’interno di un progetto di qualità che non finisce qui, anzi con altre sorprese in arrivo. Questo vino, inoltre, vuole rendere omaggio al poeta Luigi Tansillo, nato a Venosa nel 1510».
Le uve aglianico sono vendemmiate a mano in cassette da 10/12 kg nelle prime ore del mattino e immediatamente trasportate in cantina per la pigiatura e la separazione del mosto dalle bucce. La rifermentazione in bottiglia avviene a una temperatura controllata di 12 °C e l’affinamento delle bollicine sui lieviti prosegue per almeno 36 mesi.
Alla vista si presenta di un colore rosa tenue con riflessi cipria. Un rosa brillante e vibrante. Perlage lunghissimo e fitto, continuo e ribollente.
Al naso è un tripudio di piccoli frutti a bacca rossa. Note di melagrana si intrecciano a quelle agrumate gentili del pompelmo. Esce ovviamente una freschissima nuance di panificazione e pasticceria.
E’ però al sorso che questo spumante ingrana la quinta. Entra verticale e solleticante. Un perlage carezzevole permette alle sfumature del varietale di farsi strada tra freschezza di piccoli frutti rossi di sottobosco e note agrumate in rosa. Croccantezza, finezza e quel tocco di sprint dato dalla cremosità della texture. Infine importanti ed essenziali le note minerali timbriche imprescindibili di un territorio figlio dell’antico vulcano.
Servito a una temperatura di massimo 10 gradi questo Tansillo è un perfetto e aristocratico compagno per aperitivi ma anche un perfetto ambasciatore in sorso di una cucina lucana sia di mare che di terra. Da provare per contrasto con i salumi stagionati o con la mitica Ciambotta Lucana e non ve ne pentirete.
Prezzo al pubblico sui 30 euro.