Dal 6 all’8 ottobre, a Pianetto di Galeata in provincia di Forlì-Cesena, torna il Festival del Recupero è un evento che coinvolge soci, operatori del settore enogastronomico e accademici in attività dove il recupero, la sostenibilità e il rispetto sono il comune denominatore. Le giornate alternano momenti di confronto, convegni, arte, musica, ma anche attività di svago come i pranzi e le cene realizzati dagli chef e dagli osti della Rete del Recupero accompagnati da vini, gelati, cocktail e prodotti sostenibili.
Tanti i partecipanti di eccellenza come gli chef Gianluca Gorini, Antonio Ziantoni, Alberto Gipponi, Cesare Battisti e Giuseppe Gasperoni, Luca Grasselli, Giulio Gigli, Edoardo Tilli oltre che la padrona di casa Alessandra Bazzocchi, che sono coinvolti nelle Cene del Recupero presso l’Osteria la Campanara e il ristorante daGorini; insieme a loro i gelatieri, tra i quali, Giulio Rocci e Stefano Guizzetti, Jessica Galletti e Giovanni Occhialini, che portano a Pianetto di Galeata gelati da abbinare ai menu dei grandi chef e laboratori del gelato, anche con preparazioni estemporanee per il pubblico del Festival del Recupero, con il supporto di Motor Power Company e Brx e Salvalacqua.
Accompagnano le giornate e le Cene del Recupero i vini delle cantine del recupero che partecipano anche al mercato e quelli di ospiti amici, come Gravner, Foradori, e Barraco, sostenendo così il progetto IO BEVO ROMAGNOLO di cui l’associazione Tempi di Recupero è promotrice. Immancabili quindi gli associati vignaioli, come Villa Venti, Menta e Rosmarino, Villa Papiano e tanti altri, che nel territorio romagnolo hanno visto quest’anno una particolare difficoltà che a Pianetto portano le loro migliori produzioni.
Tra gli artigiani che animano il Mercato del Recupero: Alba Società Agricola con le conserve e i formaggi ovicaprini, Cioccolato Disidente realtà colombiana etica e sostenibile, Acetaia San Giacomo storica acetaia reggiana, Wilden Herbals con le tisane e le bevande, e naturalmente gli amici apicoltori come Pula che produce anche zafferano e La Via del Colle, che affianca e diversifica le produzione con una filosofia avanguardista tra vigna, miele e produzioni agricole. Inoltre saranno con noi gli amici dell’Associazione Dal Pane e la casa editrice indipendente Quinto Quarto.
Saranno protagonisti anche i bartender: Monica&Tonica, nome d’arte di Stella Palermo, racconta i prodotti e il mediterraneo attraverso i suoi cocktail nelle cene e in diversi momenti delle giornate; due appuntamenti fissi con Federico Ercolino del 19.86 con cocktail dedicati a Faenza e Paolo Dianini bartender dello Stravinskij Bar dell’hotel De Russie di Roma.
L’apertura del Festival del Recupero è affidata alla Cena dei sindaci della Valle del Bidente: Francesca Pondini – sindaca di Galeata -, Daniele Valbonesi – sindaco di Santa Sofia -, Claudio Milandri – sindaco di Civitella -, Tonino Bernabè – Presidente Romagna Acque – e Piero Lungherini – Promozione Romagna Acque – cucinano supportati dagli chef, Alessandro Portolani, Alessandra Bazzocchi e Giulio Rocci. L’obiettivo è raccogliere fondi per supportare le realtà romagnole colpite dall’alluvione, dalle frane, dalla grandine e l’APS Tempi di Recupero.
Il sabato sera si sdoppiano gli appuntamenti, nel borgo ha luogo il BBQ del Recupero in compagnia dei BBQ Geeks, Matia Brighi e Giovanni Cuocci de La Lanterna di Diogene, mentre all’Osteria La Campanara c’è la cena a tema cucina circolare, con gli chef: Cesare Battisti (Ratanà, Milano), Luca Grasselli (Cascina Lago Scuro, Stagno Lombardo) e la padrona di casa Alessandra Bazzocchi.
Il Pranzo della domenica è nel Chiostro del Borgo con i piatti proposti da osterie e ristoratori soci della Rete di Tempi di Recupero, come Ristorante Trippi (SO), Trattoria dell’Acciughetta (GE), Osteria Ophis (AP), Osteria da Oreste (RN), La Sangiovesa (RN), I laghi (MO) e ritroveremo anche oggi La Lanterna di Diogene (MO). E per la cena due proposte con protagonisti di grande eccellenza: all’Osteria La Campanara di avvicendano Antonio Ziantoni, Giuseppe Gasperoni e Alberto Gipponi insieme al gelatiere Giulio Rocci, mentre daGorini cucinano Gianluca Gorini, Giulio Gigli ed Edoardo Tilli con il gelatiere Stefano Guizzetti.
Da non perdere l’incontro dedicato alla gestione dell’acqua e del territorio con il contributo di Romagna Acque, le riflessioni sul Sangiovese di Romagna, il laboratorio sull’olio Evo “la qualità nel tempo”, il concerto rock acustico di Sergio Marazzi e la performance “Conseguenze dell’acqua” dell’artista Laura Rambelli, i trekking organizzati con Romagna Trail. Quest’anno anche una speciale lezione di cucina circolare e consapevole la domenica mattina in compagnia di Alberto Gipponi del ristorante Dina e Carla Brigliadori di Chef to Chef, per noi azdora di eccellenza.
Il filo conduttore delle tematiche è come sempre la consapevolezza, punto cardine che connota la nostra Associazione, introdotta apertamente dal libro Il Chilometro Consapevole scritto da Carlo Petrini e Carlo Catani ed edito da Slow Food Editore nel 2022. Per sostenere e implementare il sentiero segnato dal libro, abbiamo riunito i contributori e ulteriori esperti, protagonisti assoluti delle tematiche di consapevolezza di propria competenza. Gli eventi come il Festival sono l’occasione di incontro e confronto anche per i protagonisti della tavola rotonda permanente di chilometro consapevole.
Le attività del Festival andranno inoltre a implementare la raccolta fondi messa in atto dall’Associazione Tempi di Recupero di sostegno ai soci danneggiati dall’alluvione e dalle frane, che è focalizzata su tre attività:
1. il sostegno dei soci ristoratori colpiti dall’alluvione in maniera diretta o indiretta, attraverso il coinvolgimento diretto all’evento o tramite l’acquisto di voucher per giornalisti e opinion leader
2. il sostegno di soci vignaioli colpiti dall’alluvione in maniera diretta indiretta, attraverso il coinvolgimento diretto all’evento o tramite l’acquisto dei loro vini, oltre che alle coperture delle loro quote associative.
3. Il sostegno ai soci artigiani apicoltori per il ripristino delle famiglie perse o alla diffusione di strumenti anche editoriali per un’apicoltura rigenerativa.