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C’è anche il vin santo “Le Solane” della cantina piacentina Mossi 1558 tra gli ambasciatori regionali per l’Ais

Sono dodici gli ambasciatori dell’eccellenza enologica dell’Emilia Romagna, bottiglie che raccontano in modo emblematico l’anima e la grande qualità dei diversi territori di produzione regionale: è questa la principale novità dell’edizione 2023/2024 della guida ai vini “Emilia Romagna da Bere e da mangiare” dell’Associazione Italiana Sommelier, presentata a Piacenza in occasione della tappa della kermesse Tramonto DiVino. Tra le migliaia di assaggi di spumanti e vini fermi bianchi, rossi e rosati effettuati nei mesi scorsi, le commissioni di sommelier delle sezioni di Emilia e Romagna hanno individuato dodici etichette “portabandiera” nel cui racconto viene rappresentata al meglio la storia, la cultura enologica e l’originalità produttiva dei diversi terroir, sei situati in Emilia e altrettanti in Romagna.

A rappresentare il top della qualità enologica di Piacenza, che si conferma anche quest’anno la terra con il maggior numero di vini eccellenti, è il Colli Piacentini Doc Vin Santo Le Solane 2008 della cantina Mossi 1558. Sugli scudi, quindi, la Malvasia aromatica di Candia, vitigno sempre più apprezzato anche a livello internazionale, che in questa interpretazione dà sfoggio della sua grandissima capacità di attraversare il tempo. «Le Solane – si legge nella guida, dove una nota storica richiama l’importanza della Repubblica di Venezia per la diffusione della Malvasia nel Piacentino tra il XV e il XVI secolo – è un vino prezioso il cui fascino è legato alla dolcezza della frutta disidratata e del miele in armonia con frutta secca, spezie, amaricante scorza di agrumi e una ventata di agile freschezza».

«Siamo davvero entusiasti per questo importante riconoscimento – afferma il titolare di Mossi 1558, Marco Profumo – che accende i riflettori sul vitigno più nobile della nostra terra e il più vocato a raccontarne lo straordinario valore enologico. Come azienda puntiamo fortemente sulla Malvasia, vinificandola secondo metodi tradizionali come nel caso del Vin Santo o della versione frizzante, ma anche proponendo una versione ferma più contemporanea e di grande dinamicità attraverso la fermentazione e la maturazione prolungata in clayver, anfore di ceramica che permettono un’evoluzione migliore del vino conservandone la caratteristica e originaria aromaticità».

Il vino premiato
I vigneti da cui nasce Le Solane si trovano sulle colline di Albareto, nel Comune di Ziano Piacentino, a un’altitudine di 240 metri e con una pendenza del 15%. I filari hanno tra i venti e i trent’anni di età e affondano le radici su un terreno a tessitura argillosa esposto a sud-est. Alla selezione e raccolta delle uve migliori fa seguito un appassimento naturale dei grappoli, che avviene all’aperto con la quotidiana rimozione di quelli non idonei. Dopo la pressatura e la decantazione, la fermentazione avviene in barrique di legno francese, dove il vino riposa per anni prima del passaggio e dell’ulteriore affinamento in bottiglia.

Per i dodici vini ambasciatori dell’Emilia Romagna la guida dell’Ais propone un doppio abbinamento gastronomico, uno più tipicamente territoriale e uno più estroso che accosta al sorso sapori meno consueti. Nel caso de Le Solane l’abbinamento tradizionale è con torta sbrisolona e zabaione, mentre quello sorprendente è con i marillenknödel, gnocchi dolci ripieni di albicocche caramellate, un dessert austroungarico che si presenta come la versione dolce dei canederli tirolesi.

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