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Calano le giacenze del Pinot Grigio delle Venezie

Un settembre con un +10% di prodotto messo in bottiglia, pari a +106.268 hl, per un totale di 1.174.900 hl da inizio anno. Questo appare per il 2023 come trend costantemente positivo rispetto al periodo gennaio-agosto dello scorso anno per il Pinot Grigio, con un giugno super performante che ha toccato il +38%. Bene anche le certificazioni di agosto, con un +14% sullo stesso mese del 2022 a presagire continuità degli imbottigliamenti.

Lo stato di salute della Doc è ottimo, nessun record di stock in cantina per la denominazione interregionale che riunisce cantine del Pinot Grigio delle Venezie di Friuli-Venezia Giulia, Trentino e Veneto. A confermarlo i dati delle disponibilità della Doc, che a fine stagione produttiva registrano nelle cantine circa 80 mila hl in meno di giacenze rispetto a dodici mesi fa. Con giacenze inferiori del 15% su quanto disponibile in cantina al 1° settembre 2022, si prevedono quindi tempistiche molto simili anche per la stagione 2023. I dati sulle disponibilità non sono solo confutati dal trend positivo di imbottigliamenti, ma anche dalla maggior rivendica a Doc delle Venezie in vendemmia e dunque minori riclassificazioni in fase successiva.

In un momento difficile per il comparto italiano, la Denominazione d’Origine delle Venezie viaggia quindi in controtendenza.

«In momenti congiunturali difficili – sottolinea Albino Armani presidente del Consorzio di Tutela – è fondamentale non cedere a pessimismi generalizzati e affidarsi invece ai dati di imbottigliamento e disponibilità di ogni singola denominazione, nel nostro caso certificati e garantiti dall’organismo di controllo Triveneta e dalla fascetta di stato. Siamo testimoni di un equilibrio che non interessa solo il Pinot grigio delle Venezie, ma tutto il sistema Pinot Grigio del Nordest di cui la nostra Doc rappresenta oggi una garanzia di stabilità, essendo chiamata a gestire oltre al proprio potenziale anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre Doc territoriali. Rappresentiamo una Denominazione cappello della filiera produttiva di Pinot grigio del Triveneto e ci impegniamo da sempre a lavorare congiuntamente con le altre Doc territoriali per una politica ampia di programmazione della produzione e governo dell’offerta da immettere sul mercato, quali blocco degli impianti in primis, mitigazione delle rese, e stoccaggio amministrativo, che ci hanno permesso di raggiungere oggi importanti risultati».

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