E’ la firma liquida e alcolica di un micro terroir.
E’ freschezza ematica, vigoria di terra e rotondità di cuoio.
Un sorso elegante ed avvolgente.
Spinta alcolica che si adagia su texture tanniche vellutate e fini.
E’ il Brunello di Montalcino Docg, annata 2016, della tenuta guidata da Bruna Baroncini. Un vestito per il Sangiovese grosso che ammalia e colpisce.
Tenuta Poggio il Castellare produce un Brunello, come detto da Sangiovese Grosso in purezza, da vigne orientate a sud-est, ad un’altitudine di circa 350 metri slm, coltivato a cordone speronato su sottosuolo limoso-argilloso. Una tenuta di quaranta ettari complessivi di cui sette dedicati a vigneto a coltivazione biologica, due a tartufaia, 3 ettari di bosco, ricco di erbe officinali, e la restante parte a seminativo.
Viene vinificato in acciaio, con macerazione di circa dodici giorni sulle bucce. Da qui passa alla fase importante dell’affinamento, per ventiquattro mesi in un mix di botti piccole, tonneau e barrique. Chiude l’ultimo affinamento in bottiglia per circa quattro mesi.
Si presenta di un rosso rubino comunque tendente al granato.
Al naso netto il sentore di amarene e toccature di fresche note di pepe. Un tripudio di frutto rosso ma elegantemente accompagnato da sferzate mentolate. Non mancano le sfumature terziarie mai dolci e stanche.
Entra possente ma fluido. Si allarga su echi ematico-minerali per proseguire sui terziari dati soprattutto da conciatura giovane. Entusiasmante il di eucalipto. Lunghissimo, ha un sorso che seppur vellutato e per certi versi denso, è fresco e appagante
Il prezzo al pubblico è in linea con le aspettativa post stappatura, circa 45 euro.