In terra di Champagne, la vendemmia è iniziata il 2 settembre. Condizioni climatiche difficili durante il periodo di maturazione delle uve non promettevano niente di esaltante, invece, stando a quanto affermano vigneron e Maison la regione prevede un raccolto di grande qualità.
Mentre nei settori più precoci la raccolta è appena iniziata, nella maggior parte dei vigneti si sta iniziando ora. La vendemmia, imprescindibilmente manuale, dei circa 34.000 ettari della denominazione coinvolgerà tra le 100.000 e le 120.000 persone e durerà tra le due e le tre settimane.
Dall’inizio dell’anno fino alla fine di luglio, la stagione viticola è stata particolarmente tranquilla, con pochissime gelate o grandinate e peronospora e oidio contenuti. Solo il rifornimento d’acqua dei suoli, dopo un inverno particolarmente secco, poteva destare preoccupazione.
Il clima di agosto è stato più incerto, caldo e insolitamente umido e ha portato alla comparsa di focolai di botrite. Fortunatamente il clima ha favorito anche «il peso eccezionale dei grappoli, più di 220 grammi in media, cosa mai vista in Champagne» ha sottolineato Maxime Toubart, presidente dei Vigneron e co-presidente del Comité Champagne, che rimarca inoltre come «questi grappoli numerosi e generosi ci permetteranno di selezionare solo quelli perfettamente sani. Inoltre David Chatillon, presidente delle Maison di Champagne e presidente dei Vigneron e co-presidente del Comité Champagne «Gli Champenois organizzeranno i loro percorsi di raccolta per garantirsi uve di grande qualità”, ha confermato che aggiunge che “tenuto conto del carico d’uva nei vigneti, anche selezionando solo i grappoli migliori, tutti i professionisti dovrebbero raggiungere senza difficoltà la resa disponibile, fissata a 11.400 kg/ha»
Stiamo parlando della punta di diamante dell’offerta vitivinicola francese. Basti pensare che le spedizioni totali di Champagne nel 2022 sono state 326 milioni di bottiglie, con un aumento dell’1,6% rispetto al 2021. Di fatto il mercato dello Champagne, sia in volume che in valore, è a livelli quasi mai registrati in precedenza. Il valore delle spedizioni supera così, per la prima volta, i 6 miliardi di euro. Le esportazioni, con 187,5 milioni di bottiglie, sono aumentate del 4,3% in un anno e confermano la loro preponderanza rispetto al mercato nazionale. La quota delle esportazioni sul totale delle vendite è passata dal 45% di dieci anni fa a poco più del 57% di oggi. Risultati che confermano come lo Champagne si sia rapidamente ripreso dallo shock della crisi sanitaria del 2020.