Un libro sulla storia del Chianti. Dal 6 dicembre è in libreria per Kellermann Editore “Chianti. Dagli Etruschi a Ricasoli il vino che ha trasformato la Toscana in stile di vita”, di Zeffiro Ciuffoletti e Paolo Storchi, il nuovo volume della collana Grado Babo interamente dedicato a uno dei vini italiani più celebri, tuttora identificato come simbolo dell’enologia del nostro Paese.
Vino di nobili natali, il Chianti è diventato una delle bandiere del vivere italiano e della Toscana, sua zona di produzione. Due importanti voci della ricerca storica e dell’agronomia italiana – Zeffiro Ciuffoletti e Paolo Storchi – accompagnano il lettore alla scoperta della sua storia e del suo percorso enologico.
La storia del Chianti si lega indissolubilmente a quella dell’Unità d’Italia attraverso la figura del barone Bettino Ricasoli, produttore di vino e politico. La passione per l’agricoltura, per la viticoltura e l’enologia, si mischia in Ricasoli anche all’attività politica, che nel 1861 lo porta a succedere a Cavour alla guida del neonato stato italiano. A lui va riconosciuto il grande impegno nell’ammodernamento del sistema agrario nel contesto degli ideali risorgimentali.
Nel suo Castello di Brolio, al centro della zona di produzione del Chianti, Ricasoli condusse esperimenti per la produzione di vini di qualità adatti all’esportazione, stabilendo nel 1872 la storica formula che prevedeva la presenza di Sangiovese, Canaiolo nero e Malvasia. Con Ricasoli il Chianti conquista il ruolo di primo piano che lo porterà ad essere considerato ancora oggi uno dei simboli dell’enologia italiana.
Il libro è introdotto dalla prefazione di Francesco Ricasoli, discendente del barone Ricasoli, e ripercorre la storia del Chianti senza tralasciare un’analisi delle zone e dei vitigni utilizzati per la sua produzione, oltre che un approfondimento sul paesaggio del Chianti nella letteratura e un accenno alle tradizioni culinarie che più sono associate a questo vino.
Zeffiro Ciuffoletti – (San Giovanni delle Contee, Grosseto, 1944), professore ordinario di Storia Contemporanea, ha insegnato Storia del Risorgimento ed è membro dell’Accademia dei Georgofili. Vicepresidente della Società Toscana per la Storia del Risorgimento, ha fatto parte dei comitati scientifici nazionali per gli anniversari di Mazzini, Garibaldi, Ricasoli e Cavour. Importanti i suoi studi sull’agronomia toscana, in particolare sul sistema di fattoria, la mezzadria e Bettino Ricasoli agronomo, nonché sulle tradizioni alimentari della Maremma.
Paolo Storchi – (San Giovanni Valdarno, Arezzo, 1959), agronomo, è primo ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Accademico ordinario dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e Accademico corrispondente dell’Accademia dei Georgofili. Ha svolto docenze in Viticoltura presso le Università di Firenze, Siena e Teramo in vari corsi di Laurea e in Master post-Laurea.